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IL DELITTO: YARA GAMBIRASIO FRA ORRORI E DEPISTAGGI

Un sottofondo conduttore riporta al pasticcio sulla strage di Via D'Amelio a Palermo

 
Salvo Bella "Yara, orrori e depistaggi", libro Gruppo Edicom
Salvo Bella, giornalista, autore del libro su Yara Gambirasio"I sospetti che emergono in una indagine possono essere deliberatamente manipolati per allontanare dalla verità; quando ciò si verifica c’è il cosiddetto depistaggio. La storia giudiziaria italiana ricorda numerosi casi, riguardanti delitti non solo cosiddetti di Stato ma anche commessi per fini propri da soggetti estranei ad organizzazioni politiche o criminali. Sul caso di Yara Gambirasio c’è stata un’ingerenza della politica nelle attività giudiziarie, che ne hanno risentito pesantemente, e ci sono funzionari o apparati di Stato che dovranno dare delle risposte su alcune attività di disinformazione apparentemente inspiegabili che hanno reso sempre più difficile l’identificazione dell’assassino”: Salvo Bella, 64 anni, giornalista, faceva questa anticipazione sul suo libro "Yara, orrori e depistaggi", pubblicato nel 2014, primo della nuova collana “Il delitto”, dedicata alla ricostruzione di fatti criminali che in questi ultimi anni hanno allarmato particolarmente l’opinione pubblica.
Yara Gambirasio sparì misteriosamente a Brembate di Sopra, in provincia di Brescia, la sera del 26 novembre 2010, mentre dopo essere uscita da una palestra si recava a piedi a casa. Per mesi la cercarono viva, come se fosse stata sequestrata per estorcere denaro alla famiglia. Il suo cadavere fu poi rinvenuto il 26 febbraio 2011 in un campo abbandonato di Chignolo d'Isola e la morte risaliva al giorno della sparizione. Per l'omicidio è stato arrestato il muratore Massimo Bossetti, che si protesta innocente.
"Le prime indagini sulla sparizione di Yara - dice ancora Bella - sono state compromesse da specifiche attività di disinformazione, con un sottofondo conduttore che riporta allo sconcertante pasticcio sulla strage di Via D'Amelio a Palermo, dove il 19 luglio 1992 fu ucciso il giudice Paolo Borsellino con gli agenti della sua scorta".
Bella è anche direttore della collana di Gruppo Edicom "Il delitto", per la quale si avvale di elaborazioni grafiche di Davide Cheldi (Nolimits Studio) e di uno staff di collaboratori. La casa editrice destinerà gli utili a un’associazione per la lotta contro tutte le violenze.
Salvo Bella è nato a Giarre in provincia di Catania nel 1949. Giornalista professionista, da redattore del quotidiano “La Sicilia” e direttore di giornali ha svolto inchieste i cui esiti sono stati fatti propri dalla Commissione parlamentare antimafia e ha subito attentati da parte della malavita. Nel 1997 ha smascherato “il cacciatore di anoressiche”, convincendolo a rivelare la sua doppia personalità: era l’antiquario di Pisogne Marco Mariolini, che in un libro choc pubblicato da Gruppo Edicom annunciò un omicidio, poi commesso l’anno dopo. Il caso ha ispirato il film di Matteo Garrone “Primo amore”, premiato al Festival internazionale di Berlino. Fra i suoi libri  “Rivelazioni sulla scomparsa di uno scienziato: Ettore Majorana” (Milano 1975) e “Il padrono: quale mafia?” (Milano 1980).


Salvo Bella: Perché ho scritto su Yara

 

  Casi criminali: ricostruzioni in programma

Non ho avuto - nemmeno lontanamente - la pretesa di smascherare l’assassino, obiettivo che va oltre i compiti del giornalista e per il quale, senza demordere, ha continuato a spendersi il magistrato inquirente in ambienti molto difficili, dove si è appalesata pesantemente la tendenza a far tenere alla gente la bocca cucita e a respingere i cronisti - quelli che ancora, per fortuna, rifiutano di fare i velinari - e ci sono stati gravi depistaggi.

Sento che un mio lontano amico - perché un signore e un grande poliziotto - avrebbe potuto dare una risposta sincera a un quesito inquietante; ma non può più farlo: è il prefetto Antonio Manganelli, che, passato a miglior vita, ricordo con grande rispetto.

Ci sono però parecchi interrogativi che emergono dall’analisi del delitto, da me evidenziati nella parte conclusiva di questo contributo alla verità. Indipendentemente dalle risposte che potranno essere date dai personaggi chiamati in causa - dei quali è indiscussa la reputazione personale -, rassegno infine la mia tesi sullo scellerato delitto e sui suoi oscuri contorni.

Il mio pensiero è a questa ragazza e alla gioia che sprigionava dagli occhi. Ma ci sarà prima o poi un colpo di scena, perché Yara deve avere giustizia. (2014)

 
Il delitto: Yara Gambirasio

Gaetano Alemanni

Tommy

l'angelo

dimenticato

 

Rosita Oppizi

Ciccio e Tore

morte di Stato

La tragedia dei fratellini

nel pozzo

 

 

 

L'angelo dimenticato: ricostruzione e analisi critica a otto anni dall'atroce delitto

 
Tommy Onofri il bimbo ucciso

Tommaso Onofri fu rapito la sera del 2 marzo 2006 da due persone nella sua abitazione a Casalbaroncolo, vicino Parma, e ucciso barbaramente subito dopo il sequestro. Il suo corpicino fu ritrovato un mese dopo, il primo aprile, sull'argine del fiume Enza. Il manovale Mario Alessi, autore dell'omicidio, è stato condannato all'ergastolo, la sua convivente Antonella Conserva a 24 anni di carcere.

Il padre, Paolo Onofri, quando ancora non si sapeva nulla della sorte del figlioletto, fu a lungo sospettato a torto, interrogato e sottoposto a indagini come un malvivente. Colpito da un attacco cardiaco l'11 agosto del 2008, è rimasto per anni in coma e si è spento il 15 gennaio 2014.

Gaetano Alemanni (foto a destra) ricostruisce in modo profondamente critico questo caso doloroso nel suo libro per la collana "Il delitto".

Gaetano Alemanni ricostruisce in un libro l'omicidio di Tommaso Onofri
 

Ciccio e Tore: la sconcertante tragedia dei fratellini lasciati morire nel pozzo

  
Ciccio e Tore

Rosita Oppizi riesamina il caso dei due fratellini Ciccio e Tore Pappalardi, di 13 e 11 anni, spariti misteriosamente a Gravina in Puglia il 5 giugno 2006. Il 27 novembre 2007 fu arrestato ingiustamente il padre Filippo, con l'accusa di averli uccisi; ma era del tutto innocente.

I loro corpi furono poi scoperti casualmente il 25 febbraio 2008 in fondo al pozzo di una casa abbandonata, nel quale erano precipitati durante un gioco spericolato, morendo poi in modo straziante: se fossero stati ritrovati anche qualche giorno dopo la sparizione sarebbero ancora vivi, ma fra le ipotesi prese in esame nelle indagini non c'era anche quella della disgrazia.

Rosita Oppizi
 
FEMMINICIDI, VITTIME E CARNEFICI: CASO MARIOLINI
STORIA
   
Gli omicidi che hanno come vittima una donna sono aumentati negli ultimi anni in modo impressionante, tant'è che è entrata nell'uso una nuova parola: femminicidio. A farne le spese sono donne che non hanno voluto sottomettersi al ruolo sociale che i compagni o i padri avevano deciso per loro, hanno scelto invece di essere padrone della propria vita e per questo l’hanno persa per mano di qualcuno che diceva di amarle e di proteggerle. Sono le protagoniste del programma “Donne, vittime e carnefici” (su La7), nel quale sono stati analizzati alcuni casi che hanno fatto scalpore negli ultimi anni, come quello di Marco Mariolini, “il cacciatore di anoressiche”, dal titolo del suo libro pubblicato da Gruppo Edicom: l'autore, caso unico al mondo, rivelava vent'anni di aggressioni a donne, tutte magrissime, e annunciava un omicidio, che commise un anno dopo. La magistratura, che era stata avvertita, non fece nulla per fermarlo, come aveva invocato il maniaco. Molti femminicidi possono essere evitati con attività di prevenzione più efficaci.
riproposto da  Il cacciatore di anoressiche in un programma di Flavia Triggiani a La7  History ChannelIl cacciatore di anoressiche a RaiTre-Casi Maledetti e Sky-Hystory ChannelIl cacciatore di anoressiche
Marco Mariolini 'Il cacciatore di anoressiche'   Anoressiche: il delitto annunciato nel libro di Gruppo Edicom  Il film di Matteo Garrone dal libro "Il cacciatore di anoressiche"
Ricostruzione cronologica degli eventi, delle scoperte e delle invenzioni che hanno cambiato il mondo, arricchita da una analisi critica.
 
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La Tua tesi
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Femminicidi: Mauro Cipriani "Il piacere perfetto", Gruppo Edicom
Documento choc di Mauro Cipriani
Arrestato nel 2002 con l'accusa di avere commesso quattro omicidi, rapine e altro, vittime prostitute straniere, è stato poi assolto dalla maggior parte delle imputazioni e condannato per violenza sessuale.



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